lunedì, agosto 13, 2007

Il Partito Democratico che vorrei

Il nostro paese necessita di rinnovamento.
Rinnovamento che deve interessare sia le persone, sia le forme che lo Stato si dà per amministrare la cosa pubblica: la legge, il lavoro, la salute, la scuola. Rinnovare significa cambiare e accettare di dover abbandonare abitudini e privilegi.
A questo cambiamento è legato il destino delle giovani generazioni. Un partito che nasce per candidarsi a governare questo rinnovamento deve fondarsi nell'aggregazione di persone capaci e determinate ad anteporre l'interesse pubblico a qualunque altro. Persone che sentono l'obbligo di riportare fiducia nelle Istituzioni e nell'amministrazione del Paese, patrimonio che viene loro affidato per riconsegnarlo migliore di come è stato trovato.
Le sfide che questo nuovo Partito deve affrontare riguardano la salvaguardia dell'ambiente e della salute, valori che devono precedere ogni decisione in campo industriale e urbanistico.
Oggi è maturo il tempo di intervenire affinché un nuovo principio sia di guida alla politica: il rispetto della natura intesa come equilibrio tra le forme di vita del Pianeta.
La scienza, la tecnica, le risorse energetiche devono essere impegnate per abbattere drasticamente consumi, sprechi, avvelenamenti ed il diritto alla mobilità non può essere causa della distruzione della vita sul Pianeta.
Il benessere fondato sull'induzione al consumo scriteriato è la grande malattia della nostra società occidentale che non può certo essere esportata a tutto il globo.
Saper cogliere i vantaggi della tecnologia e guidare la produzione industriale su processi di risparmio e recupero di ogni risorsa impiegata perseguendo la durata dei beni anziché il loro scarto.
Questa è la sfida che deve lanciare un nuovo Partito ai cittadini.
Un partito che lavori, da subito, per una Società meno ingorda, il cui benessere si misuri nella possibilità, data ad ognuno, di far valere le sue capacità finalizzate non a distruggere l'ambiente ma a far vivere meglio il genere umano nella natura che lo circonda.
Un partito che sappia dire un risoluto NO alla produzione sconsiderata di armamenti, impegnandosi a promuovere un condiviso sistema di difesa. Un partito che sappia individuare nel funzionamento della Giustizia l'elemento fondante della serenità nelle relazioni umane, in un Paese dove chi sbaglia paga e chi riceve un danno sia prontamente risarcito.
Un partito che sappia riconoscere il giusto valore al lavoro, all'impegno creativo, che promuova l'educazione della conoscenza e l'utilizzo di queste risorse nel più lungo arco possibile della vita.
Un partito che consideri uguali i diritti delle persone e operi per aiutare le famiglie che scelgono di crescere ed educare i figli.
Un partito che renda consapevoli i suoi militanti di partecipare attivamente ad un Grande Progetto di cambiamento della società nella direzione di un'utopia possibile. (1)
Infine.
Un Partito che abbia la capacità di avvicendare, senza traumi, la sua classe dirigente, scegliendo di premiare le vere capacità di amministrare la cosa pubblica, in luogo dell'abilità di tessere alleanze al solo fine di conservare potere e privilegi.
Giuliano Bastianello (1)

Non esistono utopie possibili, ma è inseguendole che si cambia il mondo. Visto che quello che ci hanno dato non è venuto molto bene, migliorarlo è un dovere.